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La medicina iperbarica

L’ossigeno terapia si definisce "iperbarica" (OTI) quando si respira ossigeno in un ambiente in cui la pressione è superiore a quella atmosferica.

L’ossigeno è trasportato nel sangue da due vettori:

  • emoglobina, dove è legato chimicamente (19.6 ml O2 / 100 ml di sangue)
  • plasma, dove si trova disciolto (soluzione fisica di fluido e gas: 0,03 ml O2 /100 ml di sangue).

A pressione atmosferica respirando aria (21% ossigeno, il rimante di azoto e in piccole percentuali altri gas) l’emoglobina è satura di ossigeno al 97%; respirando ossigeno al 100% l’emoglobina si satura completamente e vista la percentuale di partenza si ha di fatto uno scarso incremento del gas trasportato.

Aumentare la percentuale di Ossigeno nel sangue è dunque possibile solo aumentandone la solubilità nel plasma; ciò è realizzabile, essendo ossigeno e plasma legati in soluzione, aumentando la pressione esercitata sul liquido. Infatti la nota legge di Henry (sulla solubilità dei gas nei liquidi) afferma appunto che la solubilità di un gas (ad es. ossigeno) in un liquido (ad es. plasma) è direttamente proporzionale all’aumentare della pressione esercitata sul liquido, al coefficiente di solubilità ed è inversamente proporzionale alla distanza che il gas deve percorrere per solubilizzarsi nel liquido.

Ne deriva che la respirazione di ossigeno al 100% a pressione modificata (fino a 2 BAR relativi) consente il trasporto di oltre 6 ml di ml O2 / 100 ml di plasma. In queste condizioni l’ossigeno disciolto sarà sufficiente a coprire le necessità metaboliche di base dell’organismo anche in assenza di emoglobina.

L’iperossia così ottenuta consentirà una migliore ossigenazione dei tessuti mediante due principali meccanismi di azione:

  • trasporto dell’ossigeno nel plasma quando l’emoglobina è in difetto o per carenza (anemia) o per incapacità funzionale (intossicazioni: da monossido di carbonio: CO, da cianuri e sostanze metaemoglobinizzanti);
  • ripristino della diffusione dell’ossigeno dai capillari alle cellule quando questa è impedita o per diminuzione della perfusione (portata di sangue) ematica (ischemia) o per l’ispessimento della membrana basale (edema di qualunque natura, membrane piogene).

L’iperossia indotta dall’ossigenoterapia iperbarica determina:

  • sintesi di un collageno stabile per l’idrossilazione della prolina e della lisina;
  • proliferazione dei fibroblasti e degli osteoblasti con deposizione di un tessuto connettivo che, in presenza di tensioni di Ossigeno aumentate, diventa rapidamente stabile e facilita la deposizione di sali minerali;
  • vasocotrizione periferica che non produce ipossia tissutale in quanto bilanciata dall’aumento del trasporto di ossigeno in soluzione nel plasma.

Quest’ultimo effetto è desiderabile in tutte le situazioni in cui l’edema rappresenta una complicanza che rallenta la diffusione dell’ossigeno in quanto aumenta la distanza che deve percorrere per raggiungere le zone ipossiche.
Infine, l’ipossia inibisce la funzione citolitica dei leucociti polimorfonucleati mentre l’iperossia la stimola favorendo la produzione di sostanze antimicrobiche, contenute nei fagociti che si formano come prodotti intermedi della riduzione dell’ossigeno ad acqua , e sono:

  • lo ione perossido: H2O2;
  • lo ione superossido: O2;
  • il radicale idrossile: OH-

Questi radicali liberi che esercitano azione battericida nei confronti dei batteri anaerobi causano perdita della integrità della membrana cellulare con lisi della cellula batterica.

Le indicazioni dell’O.T.I. sono:

  • Embolia Gassosa Arteriosa
  • Malattia da Decompressione
  • Intossicazione da Monossido di Carbonio
  • Infezioni Necrosanti Progressive (INP), suddivise: Gangrena Batterica Progressiva (GBP) che comprende: la GBP sinergica e la Cellulite Crepitante; Fascite necrotizzante (FN) che comprende: Fournier e F.N. propriamente detta;
  • Mionecrosi che comprende: M. Clostridica e M. non Clostridica
  • Osteomelite Cronica Refrattaria
  • Ischemia Acuta Traumatica
  • Sindrome Compartimentale
  • Lesioni Radionecrotiche
  • Lembi Cutanei a rischio.

SISTEMI IPERBARICI srl

IL DIRETTORE TECNICO

Ing. M. GODONO